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Ercolano: un'istantanea della vita degli antichi Romani, perfettamente conservata dalle ceneri del Vesuvio

Ercolano, un'antica città romana, apre una straordinaria finestra sul passato, congelata nel tempo dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.. A differenza di Pompei, l'eccezionale conservazione di Ercolano...

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È stato scoperto che l'eruzione del Vesuvio ha causato la trasformazione del cervello di una delle vittime in un materiale simile al vetro. Questo perché il cervello si era riscaldato molto rapidamente per poi raffreddarsi altrettanto velocemente, cristallizzando la materia cerebrale.

A differenza di Pompei, Ercolano fu inghiottita da un'ondata piroclastica che carbonizzò e conservò strutture in legno, arredi e persino cibo.

Gli antichi Romani credevano che Ercolano fosse stata fondata dal dio Ercole al suo ritorno dall'Iberia.

Scopri tutto sul glorioso passato di Ercolano

Informazioni su Ercolano - storia

Un breve excursus storico su Ercolano

  • Dall’VIII al VI secolo a.C.: si ritiene che gli Oschi, una popolazione italica, fossero i primi a stabilirsi nell’area intorno all’VIII secolo a.C.
  • Dal VI al IV secolo a.C.: gli Etruschi, un’altra potente civiltà, esercitarono probabilmente la loro influenza sulla regione in questo periodo. Nel VII secolo, i Greci presero il controllo dell’area, stabilendo l’emporio di Heraklion e assicurandosi il vantaggio della posizione strategica della città nel golfo di Napoli. I Sanniti, altro popolo italico, conquistarono Ercolano nel IV secolo a.C.
  • dall’89 a.C. al 79 d.C.: a seguito della guerra sociale, anche detta guerra italica, tra Roma e diversi popoli italici, Roma assunse il controllo di Ercolano, garantendo alla popolazione maschile la cittadinanza romana.  La città adotta il tracciato stradale e le istituzioni romane.
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La distruzione di Pompei ed Ercolano nel 79 d.C.

Nel 79 d.C. il Vesuvio eruttò, ricoprendo e preservando Ercolano e Pompei sotto il materiale espulso delle colate vulcaniche. La città fu immediatamente distrutta e la maggior parte degli abitanti persero la vita. L’impatto che l’eruzione del Vesuvio ebbe su Ercolano e Pompei fu però diverso. Mentre Pompei fu colpita nella prima fase dell’eruzione di pomici, Ercolano dovette affrontare l’assalto mortale della seconda fase, quando le colate piroclastiche inondarono la città.

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Scoperta e conservazione

Dopo un periodo di terremoti negli anni precedenti al 79 d.C., il Vesuvio si scatenò in una potente eruzione. Una massiccia colonna di cenere, rocce e gas surriscaldati si elevò in cielo. Le rapide nuvole di cenere calda e gas raggiunsero temperature incredibilmente elevate vaporizzando istantaneamente le creature e gli esseri umani sul loro cammino e lasciando dietro di sé solo i resti scheletrici che sono stati portati alla luce a Ercolano. La città fu sepolta sotto una spessa coltre di detriti vulcanici.

A partire dal XX secolo si iniziarono i primi lavori di scavo di Ercolano con un approccio scientifico con a capo l’archeologo Amedeo Maiuri. Ancora oggi i lavori di scavo non si sono fermati e rivelano continuamente nuovi dettagli sulla città e i suoi abitanti.

Il tracciato urbano di Ercolano

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Posizione e geografia

Ercolano si trova ai piedi del versante occidentale del Vesuvio, più vicina al vulcano rispetto a Pompei. Nel punto più profondo, le intense colate piroclastiche che inghiottirono Ercolano, la seppellirono sotto circa 30 metri di materiale vulcanico. Ciò ha portato a una migliore conservazione dei reperti, rispetto a Pompei.

Ai nostri giorni, a causa del fenomeno del bradisismo (per il quale l’attività vulcanica solleva o abbassa la crosta terrestre a causa del riempimento o dello svuotamento di una camera magmatica sotterranea), si ritiene che alcune aree dell’antica Ercolano si trovino a 4 metri sotto il livello del mare. 

Questo ha anche fatto sì che Ercolano si trovi più in basso rispetto alle città limitrofe, ad esempio Portici. La città moderna di Ercolano (dove si trovano gli scavi) è praticamente costruita sopra l’antica Ercolano, con le ovvie difficoltà che questo comporta nel proseguimento dei lavori di scavo, impossibile senza demolire gli insediamenti residenziale dell’attuale città.

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Piano stradale e tracciato cittadino

Il piano stradale di Ercolano e il tracciato cittadino seguono il sistema a griglia di Pompei, con strade che si intersecano sull’asse nord-sud e quello est-ovest. Le strade principali erano dette decumanis maximus e decumanis inferior. Le strade che incrociavano i due assi principali erano chiamati cardi.

A differenza di Pompei e con il suo animatissimo porto, Ercolano era una città residenziali di dimensioni più umili. Tuttavia, la vicinanza al mare risultava comunque in una fiorente cultura marittima, sebbene su scala ridotta rispetto a Pompei. Inoltre, Ercolano non era cinta da mura difensive. Era invece il mare a fungere da barriera naturale su tutti i lati del promontorio.

Storia di Ercolano

Popolo e cultura

Ercolano era una città di maggiore ricchezza rispetto a Pompei e i suoi abitanti appartenevano principalmente all’aristocrazia romana. Ovviamente c’era anche gente comune, come artigiani, commercianti e schiavi: traccia delle loro vite è visibile nelle botteghe, nelle taverne e nelle residenze che sono giunte fino a noi. Gli spazi pubblici erano più piccoli rispetto a Pompei, suggerendo che gli abitanti dessero più importanza alle residenze private rispetto al tempo libero.

La presenza di fornici (i ricoveri per barche) ritrovati sul litorale evidenzia il legame di Ercolano con il mare. La pesca, il commercio marittimo e forse anche il diporto in barca erano probabilmente il cuore pulsante della vita cittadina.

Dai resti organici straordinariamente ben conservati (come le feci), gli scienziati sono stati in grado di ricostruire la dieta dell’antica Roma: la vicinanza al mare aveva come risultato che il 70% del cibo era costituito da pesce e frutti di mare. Inoltre, la dieta alimentare sembrava variare tra i generi: gli uomini si nutrivano in prevalenza di cereali e prodotti ittici, mentre le donne preferivano le carni e i prodotti caseari.

Oltre gli scavi di Ercolano | Scopri i dintorni di Ercolano

Informazioni su Ercolano - biglietti

Purtroppo, Ercolano e Pompei non furono le uniche città a subire la piena furia del Vesuvio nel 79 d.C. Almeno altre tre città hanno subito lo stesso fato:

Oplontis: Oplontis è celebre per le sue ville romane, in particolare la lussuosa Villa di Poppea. Questa si trovava sul mare e fu seppellita e preservata dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. La Villa di Poppea era una maestosa abitazione con oltre 100 stanze, stupendi affreschi e un immenso giardino, a testimonianza della ricchezza del proprietario.

Boscoreale: un’altra delle vittime del Vesuvio, Boscoreale era nota per le sue ville lussuose. Le residenze erano decorate con affreschi di grande qualità, considerati gli esempi più raffinati tra quelli ritrovati di epoca romana.

Stabiae: sebbene Stabiae sia stata scoperta prima di Pompei, nel 1749, fu nuovamente sotterrata, impedendo così il turismo. Le ville aperte al pubblico oggi sono Villa Adriana e Villa San Marco.

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Non preoccuparti, non devi più sentirti in colpa per non aver portato il dovuto rispetto ai figli del Vesuvio. Ci sono tantissime fonti da leggere, ascoltare e guardare a proposito di questo affascinante sito.

Informazioni su Ercolano

Per bambini

Libri

  • "Digging up the past: Pompeii and Herculaneum” di Peter Hicks
  • “Pompeii Lost and Found” di Mary Osborne, illus. Bonnie Christensen
scavi di ercolano

Per adulti

Libri

  • “Herculaneum: Past and Future” di Andrew Wallace-Hadrill
  • “Herculaneum: Italy’s Buried Treasure” di Joseph Deiss
ercolano e pompei

Fonti multimediali

Documentari

  • Stagione 6, episodio 3 di  Secrets of the Dead / Herculaneum Uncovered
  • Real History | Herculaneum: A Fate Worse Than Pompeii | Vesuvius Uncovered 

Podcast

History Hack: Herculaneum

Domande frequenti su Ercolano | Prenota i biglietti per Ercolano

Quanto è stato effettivamente riportato alla luce di Ercolano?

A causa del materiale vulcanico solidificato che ricopre Ercolano, gli esperti ritengono che non siano stati riportati alla luce nemmeno 40 are della città, rispetto ai 22 ettari di Pompei.

Quali erano le caratteristiche della popolazione di Ercolano?

Circa 4.000-5.000 persone risiedevano a Ercolano all’epoca dell’eruzione del Vesuvio. La maggior parte dei residenti era benestante e probabilmente di nobili origini. Ciò è evidente dalle case lussuose di due e tre piani, una rarità nell’antica Roma.

A chi appartenevano le case di Ercolano?

Le case erano principalmente di proprietà dei membri dell’élite patrizia romana che abitavano questi spazi lussuosi. Ad esempio, si diceva che Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Giulio Cesare, fosse il proprietario della Villa dei Papiri. Allo stesso modo, la casa del Rilievo di Telefo era presumibilmente di proprietà di Marco Nonio Balbo, governatore di Creta e di Cirene, nell’attuale Libia.

Come gli archeologi hanno determinato le abitudini alimentari delle vittime di Ercolano?

Le latrine della città erano eccezionalmente conservate, grazie al materiale vulcanico solidificatosi e che è entrato nel sistema fognario tramite le tubature. Dalle latrine sono stati recuperati campioni di feci che hanno aiutato gli scienziati a determinare le abitudini alimentari della popolazione, con pesce, carne e prodotti caseari in cima alla lista.

Come è stata scoperta Ercolano?

La scoperta di Ercolano fu del tutto accidentale. Un contadino del posto scoprì per caso bronzi e oggetti rari durante i lavori per un pozzo nella vicina città di Ercolano. Quando la notizia del ritrovamento raggiunse il principe d’Elbeuf, un comandante dell’esercito austriaco di stanza nelle vicinanze, questi diede ordine di proseguire con le ricerche. È però Karl Weber a essere considerato uno dei primi archeologi a esplorare Ercolano, a metà del 1700, con un approccio più scientifico. Tale approccio venne ulteriormente perfezionato da Amedeo Maiuri nel XX secolo.

Come mai i reperti di Ercolano sono conservati così bene?

La città fu attraversata da una colata piroclastica, una nube di gas e cenere surriscaldata. L’intenso calore carbonizzò all’istante i materiali organici, come il legno, il cibo e persino i tessuti, essenzialmente cuocendoli e pietrificandoli sul posto. Questo processo ha preservato forme e dettagli in modo straordinario?

Quali sono le caratteristiche uniche di Ercolano?

1. Quasi tutte le case avevano una latrina e talvolta nelle strutture delle ville si potevano trovare botteghe (come nel caso della casa di Nettuno e Anfitrite)
2. La basilica di Ercolano conserva una lista di 2000 nomi esclusivamente maschili, forse un modo per identificare tutti i membri della comunità.
3. Gli scienziate e gli archeologici moderni hanno introdotto all’interno degli scavi esemplari di falchi per ridurre la popolazione di piccioni. In effetti, i piccioni stavano apportando danni alle strutture di Ercolano con gli escrementi fortemente acidi.

Si può entrare al teatro di Ercolano?

Su base sperimentale, la Soprintendenza propone la possibilità ai turisti di accedere al teatro in piccoli gruppi accompagnati da una guida. Tuttavia, le date degli appuntamenti non sono state ancora fissate.

Tutto quello che avresti sempre voluto sapere sulle rovine di Ercolano